I vostri quesiti

Domanda:
Salve! Ho subito da poco un intervento di bypass multiplo che fortunatamente è riuscito ma che sicuramente limiterà la mia vita e soprattutto i miei movimenti.
Faccio l’agente plurimandatario da 22 anni ma ho ancora 55 anni di età pertanto non posso andare ancora in pensione e devo continuare a lavorare. Ma ce la farò? Immagino sicuramente che non lo potrò fare con gli stessi ritmi pertanto non otterrò gli stessi guadagni del passato.
C’è la possibilità di poter usufruire di qualche indennizzo o assegno di sostegno da parte dell’Enasarco?

Risposta:
Caro sig. Giovanni innanzitutto Le auguriamo una prontissima guarigione ma in secondo luogo condividiamo le sue preoccupazioni perché soprattutto all’inizio non sarà facile ricominciare ed anche dopo non potrà svolgere la vita frenetica che l’attività di agente impone.
Le consigliamo allora di ridurre i suoi mandati, se plurimandatario, e nel contempo di richiedere sia all’inps che all’Enasarco la pensione d’invalidità.
Per poter usufruire quest’ultima pensione è necessario riportare un’invalidità uguale o superiore al 67% ma anche presentare dei requisiti amministrativi ossia:
almeno 5 anni di anzianità contributiva obbligatoria di cui 3 nel quinquennio antecedente la presentazione della domanda
La pensione di invalidità decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda ed è calcolata con riferimento alla data di presentazione della domanda stessa.
Dopo la presentazione della domanda verrà ovviamente chiamato a visita dal medico della Fondazione, a cui Le consigliamo di presentarsi accompagnato dal suo medico legale, e poi riceverà la risposta.
Può succedere che la domanda di pensione venga rigettata perché il medico dell’Enasarco ritenga la sua invalidità inferiore al 67%. In questo caso entro 30 giorni dalla risposta potrà presentare ricorso chiedendo contestualmente la costituzione di un collegio medico di cui farà parte il medico dell’enasarco, il suo medico legale ed un medico arbitro.
Il collegio deciderà se alzare la percentuale d’invalidità riconosciuta inizialmente dal medico della Fondazione oppure potrà, analizzando nuova documentazione medica dell’agente, spostare l’insorgenza dell’invalidità ad una data successiva rispetto alla presentazione della domanda.
In quest’ultimo caso il trattamento pensionistico decorrerebbe dal primo giorno del mese successivo alla data di insorgenza dell’invalidità messa a verbale dal collegio medico.
IMPORTANTE: La pensione verrà riconosciuta però solo se a tale data sussistono i requisiti amministrativi di cui sopra. In realtà il problema non si pone per il sig. Giovanni visto che ancora svolge l’attività lavorativa ma per coloro che hanno interrotto l’attività.
La Fondazione ha la facoltà di sottoporre il pensionato di invalidità o di inabilità a visite mediche di controllo. Il rifiuto a sottoporsi a tali visite comporta la sospensione del trattamento pensionistico in essere e, decorsi inutilmente ulteriori 90 giorni dalla data di sospensione, la revoca della pensione stessa.
Solo un piccolo cenno alla polizza firmata dall’Enasarco con l’Unisalute.
Se Lei, sig. Giovanni, si è operato meno di 3 mesi fa e una delle sue mandanti versa regolarmente il firr può usufruire di un indennizzo da parte proprio perché è stato oggetto di un intervento chirurgico.
Le consiglio di rivolgersi presso una delle sedi Federagenti sia per presentare la denuncia del sinistro all’assicurazione (ma al più presto visto che l’evento deve essere “denunciato” all’Unisalute entro 3 mesi!) sia per essere assistito durante la presentazione della domanda di pensione.

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